Questa è la prospettiva da Londonistan, Eurabia.
Raymond Ibrahim, studioso di storia del mondo arabo e islamico nato negli Stati Uniti da genitori
egiziani copti, scrive spesso sulla condizione dei cristiani nei paesi a maggioranza musulmana, dove vengono soggiogati e oppressi anche quando sono una minoranza consistente in luoghi come l'Egitto, la Siria e, prima della "pulizia etnica", l'Iraq.
La mia è la prospettiva complementare, dal punto di vista dell'Europa occidentale storicamente cristiana, dove i musulmani sono ancora (anche se non per molto) un piccola minoranza, più piccola dei cristiani nei paesi di cui sopra.
Anche in queste situazioni completamente diverse i musulmani, con l'aiuto dei governi di sinistra e di altri pusillanimi, la fanno da padroni, pensando che tutto sia loro dovuto e cercando di imporre la loro ideologia a tutti gli altri.
Sono venuta a vivere a Londra dall'Italia nel 1984, e i cambiamenti che ho visto da allora sono enormi.
Quando sono arrivata qui, la parola "halal" era sconosciuto a tutti tranne agli animalisti, i quali sapevano che il metodo di macellazione islamico causa più sofferenze agli animali di quello dettato dalle leggi occidentali. Oggi devi solo girare con l'auto per Londra (in qualsiasi area) una mezz'ora e vedrai decine di insegne Halal in negozi e ristoranti. Nella zona in cui vivo nel centro-ovest di Londra, che non è
affatto un ghetto musulmano perché vi risiedono molti non-musulmani bianchi e neri, per strada si vedono donne il cui abbigliamento farebbe felici i talebani più rigidi; o almeno si pensa che siano donne, dal momento che tutto quello che si vede è una lunga veste senza occhi che cammina.
Quelli che seguono sono alcuni tra la miriade di esempi di intolleranza musulmana e mancanza di integrazione, stealth jihad e sharia strisciante nel Regno Unito.
Alcuni anni fa un poliziotto musulmano si rifiutò di indossare l'uniforme a causa della presenza di una croce sull'elmetto.
Il fenomeno tipico dell'adescamento di ragazzine bianche da parte di uomini musulmani, da anni denunciato solo da gruppi di estrema destra, a causa di ciò accusati di razzismo islamofobia, si è rivelato invece molto reale e ora i media hanno iniziato a documentarlo.
Ci sono stati casi di ragazze musulmane che hanno rifiutato l'uniforme della loro scuola e chiesto di indossare abiti musulmani, a volte anche denunciando la scuola presso la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e vincendo la causa.
Conducenti di autobus e tassisti musulmani non hanno fatto salire dei ciechi accompagnati da cani guida che l'Islam considera "impuri", sostenuti nel loro rifiuto da altri passeggeri musulmani.
Le normative britanniche, facendosi in quattro per adattarsi alla sharia, hanno accettato conflitti e contraddizioni con giurisprudenza inglese ormai consolidata. La poligamia, nonostante sia proibita dalla legge britannica, ne è ora de facto parte, a causa di una modifica della legge di successione, che consente ora a più di una moglie di ereditare dallo stesso marito.
Analogamente, una via d'uscita nella legge creata dal precedente governo laburista permette ai musulmani di accendere un mutuo su un immobile senza pagare gli interessi, il che lo rende anche più conveniente per loro; adesso dei non-musulmani l'hanno scoperta e sfruttata, provocando un piccolo scandalo.
Nel Regno Unito la polizia ha paura dei musulmani. Ci sono stati casi catturati su video di manifestanti musulmani che lanciavano bastoni e altri oggetti contro la polizia con grida di scherno di "kuffar" (insulto islamico per gli infedeli), mentre i poliziotti battevano in ritirata.
E poi c'è il problema classico della carne halal, che viene servita in scuole, ospedali e altre istituzioni britanniche tanto ai fedeli quanto ai non fedeli dell'Islam, ed ha attratto l'attenzione internazionale quando Sarkozy ha dichiarato la sua intenzione di cambiare questo stato di cose in Francia, che è nella stessa situazione del Regno Unito, ma è un po' meno dhimmi. In aggiunta, la carne degli animali macellati con il metodo halal, ma ancora considerata "haram" (proibita) per il consumo musulmano in qualche altro modo, viene venduta a non-musulmani ignari. A onor del vero i ministri inglesi, però, seguendo l'esempio di Sarkozy, hanno detto che presto cambiaranno la legge.
In pratica, seguendo un familiare percorso progressivo, le popolazioni musulmane nei Paesi in cui esse sono una piccola minoranza o in una posizione di debolezza agiscono diversamente dalle stesse popolazioni nei Paesi in cui sono più forti o più numerose. Quindi l'Europa, con la sua politica di appeasement e le sue comunità musulmane in crescita esponenziale, si può aspettare in pochi decenni l'imposizione della sharia e altri effetti di supremazia islamica, a meno che qualcosa (si spera, gli europei
che si svegliano dal loro sonno) non intervenga a modificare le attuali tendenze demografiche, sociali e politiche.
La facililità con cui da un po' di anni l'Europa occidentale sta gradualmente eliminando il Cristianesimo può rivelarsi un esperimento molto pericoloso per molte diverse ragioni, una delle quali è che così facendo si priva di un solido baluardo contro l'Islam, più forte di ateismo, laicismo e liberalismo nel senso sia americano sia tradizionale europeo.
Non è un caso che il Paese che forse di ogni altro ha concesso ai musulmani e più ha sacrificato per amore dell'Islam, il Regno Unito, probabilmente l'unico Paese del mondo libero in cui i media, con l'eccezione di un giornalino per studenti gallese e il giornale in lingua gallese di una chiesa, non hanno ripubblicato le famigerate vignette di Maometto per paura di offendere la sensibilità dei musulmani, è anche il Paese che è più orgoglioso della sua laicità, l'unico Paese che io conosca dove prima della sua visita il Papa è stato minacciato di arresto da vari atei fanatici, attivisti omosessuali e teste calde di ogni genere.